LA PROVVIDENZA – SETTEMBRE 2025

EDITORIALE p. 3
Settembre è per antonomasia il momento delle ripartenze dopo la pausa agostana. Riprendono le scuole, vi è la riapertura delle aziende (anche se meno compatta di un tempo), ripartono a pieno ritmo le attività sportive e associazionistiche… e anche le attività pastorali nelle parrocchie (che a onor del vero, non si sono mai fermate tra campiscuola e campi scout, grest e sagre). In molte Diocesi settembre è il mese dedicato al seminario, un periodo di riflessione e preghiera dedicato alle vocazioni sacerdotali, al sostegno delle strutture dedicate e a far conoscere la vita del seminario e il percorso formativo dei futuri preti.
Quest’anno, per la Diocesi di Padova, il Mese del Seminario per diversi aspetti assume un particolare significato. Il primo è che il 16 settembre ricorrono i 400 anni della nascita di san Gregorio Barbarigo, vescovo di Padova dal 1664 al 1697 e “fondatore” del seminario patavino: nel 1670 organizzò il “moderno” Seminario Maggiore secondo i dettami del Concilio di Trento, facendolo diventare il luogo specifico in cui i futuri sacerdoti si sarebbero formati in vista dell’ordinazione. A settembre interverrà anche una grande novità per l’organizzazione e la “geografia” di alcuni seminari del Veneto: i seminaristi di quattro Diocesi (Adria-Rovigo, Chioggia, Padova e Vicenza) verranno a vivere insieme qui all’OPSA in Casa Madre Teresa di Calcutta, continuando a frequentare i corsi della Facoltà Teologica del Triveneto nella sede centrale di Padova. Un’esperienza interdiocesana, che servirà unitariamente le quattro Chiese locali, segna un importante cambiamento, dovuto alla volontà di accordare l’alta qualità della formazione personale e l’attuale numero di seminaristi. La scelta di radunare tutti i giovani nella nostra Casa è l’esito di un percorso di un paio di anni di studio, scelta meditata e certamente non facile né scontata.
Il manifesto per il Mese del Seminario di quest’anno riporta una citazione del Barbarigo: «Che io riponga la mia gioia, Signore, nel servirti sempre», a ricordare agli aspiranti preti che la sorgente della gioia si trova nel servire Cristo. La nostra Casa all’entrata reca la frase significativa Christo in fratribus (servire Cristo nei fratelli), proprio a significare l’anima dell’OPSA. Non a caso, a integrazione del percorso vocazionale, i seminaristi di molte Diocesi e congregazioni vivono un periodo di servizio in questa struttura, vero scrigno della Carità, e una delle primissime uscite dei neo-presbiteri di Padova è la celebrazione della Santa Messa nel nostro Santuario, a testimoniare di voler iniziare il proprio impegno ministeriale sulle parole di Gesù: «Il Figlio dell’uomo è venuto non per essere servito ma per servire» (Mt 20, 28). Questa autopresentazione del Cristo è costante riferimento non solo dei consacrati, ma di ogni discepolo del Signore, di tutti i cristiani: in un momento storico come l’attuale è auspicabile lo sia anche per tutti coloro che hanno responsabilità e ruoli pubblici, in maniera tale da poter dire che ognuno è lì non per servirsi dell’incarico a proprio vantaggio ma davvero per servire il bene comune.




